Le imprese tedesche hanno tutelato la salute dei lavoratori attraverso una serie di misure di tutela e controllo della salute dei lavoratori valorizzando le buone pratiche. Il nostro tessuto di piccole aziende è un vantaggio perché permette di isolare prima e meglio eventuali contagi. Un decreto non riuscirà a normare la varietà di pratiche necessarie. Puntiamo da subito su una piattaforma (anche tecnologica) che diffonda regole comuni e buone pratiche
I Champions che abbiamo cominciato a incontrare tre anni fa sono stati capaci, dopo la grande crisi, di salti dimensionali importanti: maggiore capitalizzazione, crescita robusta dei ricavi, margini attorno al 20%. Come allora saranno in prima linea nella ripartenza. Chi sono e quanto valgono
Tre a...
La spinta del manifatturiero è molteplice: sul funzionamento dei servizi, sulla ricerca e sull’export. La combinazione di meccanica ed elettronica fa vincere il made in Italy ma ha bisogno di restare ancorata all’Europa
Sono indipendenti dal sistema bancario. Sfidano le global companies evitando lo scontro diretto sulle quantità e sui costi di produzione. Ecco quali sono i fattori competivi che permettono alle aziende Champions di vincere sui mercati globali. Il caso Kask.
Il lavoro di ItalyPost è prezioso perché ci contente di riconciliare immagini che spesso facciamo fatica a comporre in un quadro unico dotato di senso. Da un lato la rappresentazione delle nostre imprese che i media tratteggiano come in costante ritardo sull’evoluzione delle tecnologie, renitenti ai dictat del digitale ed eternamente incagliate in modelli di governance del tempo che fu. Dall’altro i grafici e le tabelle che da diversi mesi a questa parte parlano di crescita dell’export, di rilancio del prodotto interno lordo e persino di aumento dell’occupazione
I fuoriclasse del made in Italy, quelli che non hanno sofferto la crisi e, anzi, nel periodo buio hanno rilanciato Nomi noti come Colmar o Lurisia e altri (molti) meno conosciuti. Attivi in settori tradizionali come la meccanica o già protagonisti nella rivoluzione digitale. Ma con un’impronta comune: fatturato tra 20 e 120 milioni, una crescita negli ultimi sei anni di almeno il 7% annuo, ricchi profitti. Ecco chi sono e le loro ambizioni
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