Si è chiusa stamattina al Kilometro Rosso di Bergamo l’edizione autunnale del Festival Città Impresa: quattro giorni da tutto esaurito, con sale affollate da centinaia di professionisti, imprenditori e cittadini interessati ad approfondire il tema a cui è stata dedicata questa edizione: la rivoluzione dei modelli produttivi che le imprese stanno affrontando in chiave 4.0.
98 relatori, 30 appuntamenti, oltre 150 giovani studenti e ricercatori da tutta Italia: sono solo alcuni dei numeri che hanno caratterizzato la manifestazione di quest’anno e che dimostrano come, per la sua terza edizione bergamasca, il Festival sia divenuto un appuntamento di primo piano per discutere e riflettere sulle sfide che deve affrontare l’economia e la società del nostro Paese.
A testimoniare il ruolo di spicco della manifestazione nel panorama nazionale la presenza di esperti e ospiti come Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici e monetari, Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Antonio Misiani, viceministro dell’Economia e delle finanze, Carlo Calenda, europarlamentare e già ministro dello sviluppo economico, Victor Massiah, consigliere delegato di UBI Banca, Vittorio Colao, special advisor General Atlantic, Marco Bentivogli, segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici, Alberto Dal Poz, presidente Federmeccanica, Nando Pagnoncelli, amministratore delegato Ipsos Italia, Stefano Boeri, architetto e presidente Triennale di Milano, Luciano Fontana, direttore Corriere della Sera, e Francesco Giavazzi, docente di Economia politica Università Bocconi di Milano.
Tra i momenti cardine della manifestazione, l’evento di preapertura, con l’intervento del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli sul futuro dell’Alta Velocità e dell’intermodalità, e il confronto che ha visto l’intervento del commissario europeo Paolo Gentiloni sul capitalismo delle piattaforme e delle reti e sui suoi effetti per l’economia italiana. Ma nel corso della manifestazione, gli ospiti della kermesse bergamasca si sono interrogati su molti altri temi di grande attualità legati alla rivoluzione digitale: dal futuro dell’automotive ai competence center e i digital hub, dall’automazione nell’era dei big data all’innovazione dei modelli competitivi per le imprese.
E proprio le aziende sono state le protagoniste di questa edizione del Festival Città Impresa, grazie anche alla presenza di imprenditori e manager di spicco, come Alberto Bombassei, presidente Brembo, Andrea Pontremoli, amministratore delegato e direttore generale Dallara, Emilio Bellingardi, direttore generale Milan Bergamo Airport, Andrea Bolla, amministratore delegato Vivigas Energia, Monica Poggio, amministratore delegato Bayer Italia, Ernesto Ferrario, amministratore delegato Electrolux, Eugenio Sidoli, presidente Philip Morris Italia, Alessandro Ardesi, amministratore delegato Danieli Automation, Antonio Marcegaglia, presidente Gruppo Marcegaglia, e Luca Vignaga, amministratore delegato MarzottoLab. Al centro del dibattito anche le potenzialità delle aziende “champion”, quelle imprese al centro dell’indagine condotta da ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera che hanno dimostrato di aver saputo battere la crisi e che continuano a combattere le difficoltà grazie alla loro capacità di creare valore. Sui “segreti” di tali aziende, si sono confrontati Giorgio Ferraris, amministratore delegato Fine Foods, Angelo Luigi Marchetti, amministratore delegato Marlegno, Giampaolo Negrisoli, presidente Flamma Group, e Federico Visentin, presidente e amministratore delegato Mevis.
La manifestazione di Bergamo è stata anche l’occasione per riflettere sulle politiche industriali 4.0 e sui vincoli a cui deve sottostare il nostro Paese. Anche la rivoluzione digitale è stato un tema affrontato da diverse prospettive: dalle trasformazioni che sta apportando a livello industriale e nei mercati al ruolo del lavoro manuale all’interno di una fabbrica 4.0, dall’innovazione che sta progredendo nel settore farmaceutico al futuro digitale per il settore tessile, la siderurgia e l’automotive.
Anche il rapporto tra uomo e tecnologia è stato un tema al centro del dibattito della manifestazione, con interventi di personaggi di spicco come Federico Faggin, fisico, imprenditore ed inventore di quanto sta alla base degli sviluppi odierni del digitale, ovvero del microchip e del touch screen, Maria Chiara Carrozza, direttore scientifico Fondazione Don Gnocchi e docente di Bioingegneria Industriale Scuola Superiore Sant’Anna, e Salvatore Majorana, direttore Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso.
Di grande interesse gli incontri dedicati ai temi del lavoro e della formazione: da quello curato da Niuko, che ha affrontato l’argomento delle skill che mancano all’industria 4.0, fino all’incontro dedicato all’organizzazione del lavoro e delle persone in una multinazionale come Amazon.
Uno degli ultimi incontri del Festival ha visto poi la partecipazione delle organizzazioni confindustriali di Bergamo, Brescia e Milano-Monza-Brianza, che, attraverso gli interventi di Antonio Calabrò, vicepresidente Assolombarda, Giuseppe Pasini, presidente Associazione Industriale Bresciana, e Stefano Scaglia, presidente Confindustria Bergamo, si sono confrontate sul futuro di quell’asse di 100 chilometri che parte da Milano per arrivare a Brescia e che lega uno dei territori manifatturieri più evoluti del Paese.
Ad arricchire la qualità del pubblico e del dibattito anche centinaia di studenti e ricercatori provenienti da tutte le migliori università italiane, che hanno anche avuto l’interessante opportunità di incontrare Comac Italia, Itema e Persico, tre aziende di eccellenza del bergamasco, e di svolgere dei veri e propri colloqui di lavoro. Dopo la brillante riuscita dell’iniziativa nell’edizione primaverile di Vicenza, infatti, è stata riproposta “La Casa delle Imprese”, progetto portato avanti in collaborazione con Federmeccanica e Confindustria Bergamo che potrebbe aprire ai giovani partecipanti le porte di una futura posizione lavorativa.