Saranno almeno trenta le Fabbriche della Sostenibilità che parteciperanno alla nuova edizione della Green Week. Aziende di diverse tipologie di prodotti, alcune società di servizi, altre legate da veri e propri processi di economia circolare; ma ci saranno anche realtà pubbliche, incubatori di start- up, cantieri o stabili che hanno applicato i principi dell’edilizia sostenibile. Un variegato panorama, insomma, di cosa significa concretamente Green Economy e in cosa si traduce nei processi produttivi, in termini di risparmio energetico, di utilizzo delle materie prime.
Ma chi sono queste aziende che la Green Week definisce “fabbriche della sostenibilità”? Certo, se si andrà a vedere una coltivazione di agricoltura biologica, non sarà difficile comprenderlo intuitivamente. Più complesso è invece spiegare l’azienda che produce valvole che permettono ad un complesso macchinario destinato all’industria siderurgica, di risparmiare magari il 60% di energia ed evitare dispersioni di liquidi. Concetti questi non facilmente intuibili, appunto, ma che determinano risparmi energetici centinaia, se non magliaia, di volte superiori a quelli che produce un impianto fotovoltaico o altre modalità di produzione energetica, magari più appariscente.
Ma qual è il vantaggio per le aziende che raggiungono performance di efficienza energetica come quelle di cui vi abbiamo parlato? Ci raccontano imprenditori del settore:
Innanzitutto è finito il tempo nel quale si pensava a produrre senza alcuna coscienza sugli effetti prodotti. Lo sviluppo degli anni del boom lo vediamo anche noi e ci conviviamo assieme alle nostre famiglie e ai nostri figli. Ma poi sono gli stessi clienti esteri, sopratutto del Nord Europa, che pretendono dai fornitori prodotti sempre più vicini all’ecosostenibilità e, per noi, questo è diventato un fattore competitivo. Se poi, quello che produciamo, fa consumare meno energia di quello che producono i nostri concorrenti, ovvio che possiamo vendere il nostro prodotto ad un prezzo più alto e guadagnare di più anche noi
Essere Green, insomma, significa entrare in una logica win – win. Ci guadagna l’ambiente, ci guadagnano i clienti e ci guadagnano anche i fornitori.
Per i visitatori di queste “fabbriche della sostenibilità” si tratterà di una esperienza altamente formativa; per le aziende, un modo di verificare dal vivo l’impatto che hanno su un pubblico attento e qualificato l’impegno e la dedizione che quotidianamente viene speso per raggiungere performance sempre più elevate in termini di sostenibilità, e magari anche per raccontare -con quel pizzico di orgoglio- i risultati raggiunti.
Ma sarà anche una grande occasione per i tantissimi giovani che accorrono a vedere queste fabbriche per verificare quanto appeling siano oggi i “Green Jobs”, quelle professionalità cioè che le aziende – stando al rapporto della Fondazione Symbola – cercano oggi con intensità maggiore rispetto ad altre posizioni e figure professionali.