Già da alcuni anni accorrono in centinaia. Sono laureandi e dottorandi, provenienti da tutte le principali università italiane, che per una settimana viaggiano in pullman in un tour che li porta a visitare le fabbriche “sostenibili” e a partecipare a incontri con gli imprenditori e i tecnici o a confronti pubblici tra i più importanti esponenti della Green Economy.
Un progetto ad hoc – ideato e curato dalla società Goodnet – permette loro di fare un’esperienza “in diretta” del complesso modo di produrre che le aziende hanno implementato per rendere i prodotti o i processi in linea con le più avanzate richieste di sostenibilità che arrivano dai diversi mercati.
“Si tratta – ci raccontano i responsabili del “progetto studenti” di Goodnet – di laureandi e dottorandi di facoltà molto diverse. Le figure prevalenti sono ovviamente quelle di studenti di ingegneria e di chimica, ma moltissimi sono anche quelli di economia e perfino di lettere o filosofia”. Un mix di competenze e sensibilità assai apprezzato dalle imprese che sono sempre più alla ricerca di figure capaci di essere trasversali ai problemi. “Certo, gli ingegneri sono importanti – ci racconta un imprenditore – ma senza una base di cultura umanistica fa fatica a cogliere esigenze che emergono da sensibilità maggiormente vocate al design piuttosto che al fatto che i materiali debbano essere biodegradabili”. Sensibilità che non sempre maturano nell’ambito di studi accademici, dove, per forza di cose, studenti di una stessa materia a fatica trovano occasioni di confronto con altri. Una settimana o, o anche solo tre giorni, di confronto tra loro durante la Green Week, invece, innescano processi di quella che possiamo chiamare fertilisationutile ai ragazzi per sviluppare sensibilità di questo tipo.
Da quest’anno poi, la Green Week si aprirà anche agli istituti scolastici della classi quarte e quinte delle medie superiori, grazie ai percorsi di alternanza scuola-lavoro che implicano una conoscenza sempre più “in diretta” del mondo produttivo. “Incontri con gli imprenditori o visite in azienda – ci racconta uno dei tanti docenti responsabili di questo progetto – sono utilissimi ai ragazzi perché spesso del cosa sia un’impresa o di che cosa si faccia dentro un’azienda non sanno nulla”. La Green Week diventa quindi anche un passaggio propedeutico per l’inserimento lavorativo anche per quei ragazzi che sceglieranno poi di entrare direttamente nel mondo del lavoro.
Del resto, ci dicono gli imprenditori, i green jobs oggi tanto ricercati, non sono una prerogativa dei laureati. Certo, l’Italia deve fare un passo in avanti nella percentuale di studenti che conseguono la laurea, ma, ovviamente, ci sono migliaia di posti disponibili anche per ragazzi che hanno terminato il corso di studi delle medie superiori. “E se, vogliono entrare in aziende come queste – sottolineano gli imprenditori – è bene che prima ci conoscano e le abbiamo viste almeno quel tanto che basta per capire che non è con fantasiose app che si costruisce il proprio futuro, ma maturando una passione per il “bello, ben fatto e sostenibile” che ogni giorno qui produciamo”.
Per leggere il bando per partecipare al Progetto Studenti della Green Week e scoprire come inviare la propria candidatura, cliccare qui. Per maggiori informazioni sulle attività per le scuole secondarie di secondo grado, cliccare qui.