A pochi giorni dall’inaugurazione del primo tratto della Pedemontana Veneta, il “Make In Italy Festival” punta i riflettori sul ruolo strategico che tale arteria avrà nel creare una nuova metropoli veneta. Si è aperta con questo attualissimo tema la tre giorni di talk, seminari e dibattiti sul futuro dell’artigianato e della piccola impresa italiana promossa da Cna Vicenza, Comune di Thiene e ItalyPost. Al Castello di Thiene, il direttore de Il Giornale di Vicenza Luca Ancetti dà il via al dibattito snocciolando alcuni numeri che evidenziano l’impatto dell’opera: «Stiamo parlando di una superstrada lunga 94,7 chilometri servita da ben tre autostrade (A31, A4 e A27): unendo le due province di Vicenza e Treviso, oltre ad avvicinare quella di Verona, collegherà i poli produttivi più importanti non solo del Nord Est ma d’Italia». «Non so se sia corretto parlare di nascita di una metropoli diffusa o di città metropolitana – esordisce l’assessore regionale Elena Donazzan – Sono però convinta che la Pedemontana ci aiuterà a rendere più fluidi i rapporti e a raccontarci come territorio. Quando sarà completata, darà un’identità chiara a questa fascia pedemontana, e contribuirà a far diventare la filiera produttiva più corta e veloce».
VICINANZA O LONTANANZA? Non sempre però le grandi infrastrutture hanno avvicinato territori e imprese: il traforo Schio-Valdagno ne è un esempio. «Le vie di comunicazione possono essere anche una via di allontanamento – evidenzia il sindaco di Schio, Valter Orsi – sta tutto nel modo in cui il territorio riesce a utilizzarle. La vera sfida per noi sindaci sarà riuscire a sfruttare al meglio il treno che arriva, trovando il modo di condividere una pianificazione urbanistica che ci permetta di arricchire il territorio. Di certo la Pedemontana porterà un grosso vantaggio dal punto di vista imprenditoriale e un maggiore interesse degli investitori per l’Alto vicentino».
Certamente in un futuro non troppo lontano attorno alla Pedemontana fioccheranno le richieste di insediamento industriale e commerciale, strutture che avranno un forte impatto sulle comunità. «Sono convinto del potenziale di sviluppo che la Pedemontana porta con sè – precisa il sindaco di Thiene Gianni Casarotto – ma come sindaci dobbiamo stare attenti a non riempirci solo di capannoni e di centri commerciali. Purtroppo non è neanche semplice bloccare le richieste: oggi vanno molto di moda le superfici commerciali entro i 1.500 metri quadri e il Comune su queste non può intervenire». «È vero, ma possiamo – aggiunge Orsi – fare programmazione di sviluppo della grande distribuzione tramite la legge regionale che tutela centri storici e centro urbano».
SOSTENIBILITÀ. «Ricordo che la prossima programmazione comunitaria ci dice che la sostenibilità sarà la linea guida di tutte le politiche – sottolinea Donazzan – Fondamentale sarà dunque l’intelligenza con cui i sindaci svilupperanno questo pezzo di Veneto, riuscendo a mantenere l’identità dei suoi “campanili” e, allo stesso tempo, promuovere la sua capacità attrattiva. I centri commerciali non hanno mai avuto grande attenzione verso quest’area, mentre i nostri capannoni stanno vivendo una nuova stagione di bellezza grazie a progetti di riconversione creativa: questa può essere la strada per una nuova edilizia, anche perché non dobbiamo più consumare territorio».
E se la Pedemontana si pone come fulcro di una nuova vitalità imprenditoriale, quando sarà collegata alla Valdastico Nord potrebbe riuscire a spostare qui il baricentro produttivo dell’intero Veneto. «Il prolungamento dell’A31 avrà un valore enorme per Thiene – conclude Casarotto – trasformando la città in un punto di intersezione strategico tra la Pedemontana e la Valdastico».
*Il Giornale di Vicenza, 8 giugno 2019