Non è solo un festival. È una mappa per orientarsi nel presente, e soprattutto nel futuro. Si è conclusa con una grande partecipazione di pubblico l’edizione 2025 del Galileo Festival della Scienza e dell’Innovazione, che per tre giorni ha trasformato Padova in una vera e propria cittadella del pensiero scientifico. Più di cento relatori, cinquanta eventi tra conferenze, laboratori, tavole rotonde e talk pubblici: un programma che ha fatto dialogare l’accademia con l’impresa, la ricerca con la divulgazione, i giovani con i grandi protagonisti dell’innovazione.
A firmare la direzione scientifica è ancora una volta Giovanni Caprara, editorialista del Corriere della Sera e tra i più autorevoli giornalisti scientifici italiani. “Tante domande, moltissime risposte da scienziati, tecnologi, industriali, economisti – ha dichiarato –. Così il Festival è diventato una bussola per affrontare le grandi sfide del nostro tempo: energia e clima, salute e intelligenza artificiale, economia nello spazio, computer quantistici. E anche quest’anno, un’edizione da record”.
I protagonisti: scienziati, imprenditori, pionieri
Tra i nomi che hanno acceso il dibattito figurano alcuni dei volti più noti della scienza italiana e internazionale. Dall’epidemiologo Fabrizio Pregliasco all’esperta di immunologia Antonella Viola, dal matematico Alfio Quarteroni – premiato con la Medaglia Blaise Pascal 2024 – al nefrologo Giuseppe Remuzzi. Con loro anche Paolo Benanti, bioeticista e consulente vaticano per l’Intelligenza Artificiale, l’ingegnera e esploratrice polare Chiara Montanari, il neuroscienziato Giorgio Vallortigara.
Ma il Festival ha saputo mettere in relazione anche il mondo delle imprese e quello della ricerca applicata. Tra gli interventi, quelli di Alberto Baban (VeNetWork), Cristina Balbo (Intesa Sanpaolo), Roberto Siagri (Rotonium), Francesco Nalini (Carel) e Michela Barona (Le Fablier), portando testimonianze di innovazione concreta nei settori industriali, manifatturieri e finanziari.
L’Academy, i ragazzi, il futuro
Il Galileo Festival si conferma inoltre una piattaforma dedicata alle nuove generazioni. Il progetto Academy ha coinvolto decine di studenti universitari da tutta Italia e dall’estero, grazie alle borse di soggiorno messe a disposizione dagli organizzatori: tre giorni di formazione intensiva, incontri con esperti e scambi culturali. “La parte più viva del Festival – spiegano gli organizzatori – si costruisce proprio nel dialogo tra generazioni: giovani che fanno domande e scienziati che rispondono con la profondità di chi ha visione”.
Ampio anche il coinvolgimento delle scuole superiori. La Fondazione AIRC ha premiato le classi vincitrici del concorso “Chi è per te un ricercatore”, mentre la Fondazione Telethon ha proposto un laboratorio dal titolo emblematico: “Possiamo ricreare un cervello umano in laboratorio?”, con la partecipazione della neuroscienziata Cecilia Laterza.
Il premio Galileo e il valore della divulgazione
Nella cornice del Festival è stata presentata anche la cinquina finalista del Premio Galileo per la divulgazione scientifica, promosso dal Comune di Padova in collaborazione con l’Università e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. I cinque finalisti, selezionati tra le migliori pubblicazioni dell’anno, presenteranno le loro opere in vista della cerimonia di premiazione, prevista per il 21 novembre all’Auditorium Altinate San Gaetano.
“Il Festival è cresciuto in levatura e partecipazione – ha sottolineato Paolo Possamai, direttore editoriale del Gruppo Nem – grazie al lavoro corale di istituzioni, sponsor e media partner. Senza questa rete, un evento così articolato non sarebbe possibile”.