Trieste Next fa il bis e registra ancora il pieno di appassionati di scienza e futuro, con un flusso continuo di visitatori fin dal primo mattino. Oltre 20 i convegni e i dibattiti in programma tra i gazebo di piazza Unità, il palazzo della Regione, il museo Revoltella e il Teatro Miela, senza contare i laboratori, i giochi e gli spettacoli che nel frattempo sono andati in scena nel tendone principale della fiera. Un pubblico che ha interagito con grande partecipazione, riempiendo tutti gli stand presenti sotto il Municipio, partecipando ai dibattiti proposti e dialogando con tutte le realtà scientifiche presenti in piazza.
L’evento clou della giornata è stata sicuramente l’inaugurazione della nave oceanografica da ricerca dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS “Laura Bassi”, avvenuta al Molo Bersaglieri alla presenza del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Lorenzo Fioramonti. A tagliare il nastro assieme al ministro, il governatore sotto la supervisione del sindaco Roberto Dipiazza.
«L’inaugurazione di questa nave – ha sottolineato il ministro all’inizio del suo intervento – è un’occasione per ribadire l’importanza della ricerca italiana e per sottolineare come l’Italia potrebbe diventare un punto d’avanguardia rispetto agli altri paesi del mondo in questo settore». Il sindaco Dipiazza, nel suo breve intervento, ha approfittato dell’ampia vista offerta dal ponte della nave per indicare a Fioramonti il Porto Vecchio.
«Alla sua destra vede 65 ettari di Porto: mi farebbe molto piacere se in Consiglio dei ministri, dopo i 50 milioni messi a disposizione a suo tempo da Franceschini, il governo potesse in futuro impegnarne altri. Se dopo questa visita si ricorderà di Trieste, gliene saremo grati». Sul tema il ministro Fioramonti ha dimostrato di ritrovarsi in sintonia con il primo cittadino: «In Porto vecchio ci sono le condizioni per far fare un salto di qualità al terziario, da sempre una grande eccellenza italiana a livello mondiale».
Dopo il taglio del nastro e i brindisi di rito, il ministro si è intrattenuto con l’equipaggio della nave che lo ha coinvolto nella visita della stessa, a cominciare dalla plancia di comando, per scendere giù fino alla sala motori e rimessaggio. «Da una parte vi invidio e da un’altra no – ha chiosato Fioramonti rivolto al personale di bordo – perché tornare a fare ricerca è una cosa che mi piacerebbe molto. Di converso pensare di stare quattro mesi chiuso in una nave mi fa stare male solo al pensiero».
Blitz del ministro a parte, sono state molte, come detto, le attività in programma, con professori e studenti che hanno interagito soprattutto con i più piccoli, ai quali hanno raccontato le basi sulle quali si fondano le attività di ricerca. E mole le storie raccontate in questa seconda giornata di Trieste Next. Si è partiti dal convegno dal titolo “Il futuro dellla ricerca medica tra app e nuove tecnologie” moderato dal conduttore Rai Massimo Temporelli. Poi si è passato a parlare di monitoraggio ambientale e dell’equiparazione fra ricerca e impresa. Interventi tecnici e per pochi appassionati intervallati ad altri, di tenore più leggero, come quello sull’intelligenza artificiale e sulle storie riguardanti gli oceani, aperte anche alle scolaresche. Nel frattempo in piazza Unità i più piccoli si sono dati da fare con il gioco degli scacchi ad altezza reale, una maniera per coniugare gioco e scienza attraverso lo studio delle possibili combinazioni presenti in una partita a scacchi.
Nel frattempo la giornata di Next si è sviluppava tra tech stories, mini serie web dedicate alla tecnologia. Nel primo pomeriggio c’è stato l’incontro con Peter Wadhams, il climatologo autore del libro “Addio ai ghiacci”. Grande attenzione da parte del pubblico presente, in una conferenza tenutasi in inglese, ma che suscitato grande interesse nel pubblico, a causa della centralità e dell’attualità dei temi proposti. Un tema, quello dello scioglimento dei ghiacciai, strettamente collegato anche al riscaldamento climatico. E sono state queste, in particolare, le domande che il pubblico ha rivolto a Wadhams.
Oggi la giornata conclusiva della manifestazione, suddivisa in tre tematiche principali. Al teatro Miela si è parlato del futuro della ricerca sul cancro, mentre nel primo pomeriggio nel tendone principale della fiera si è parlato di esplorazione delle zone polari. Nel salone di rappresentanza del Palazzo della Regione, si è parlato nuovamente di Big Data. Questa volta si è affrontato il tema del loro utilizzo nel mondo dei sondaggi.
A chiudere la fiera del sapere la tombola periodica, con i simboli della tavola periodica che vengono estratti al posto dei consueti numeri. Un’idea per chiudere in maniera alternativa anche il pranzo del prossimo Natale.
*Il Piccolo, 29 settembre 2019