I nuovi artigiani globali per vincere le sfide del mercato devono saper conservare in una mano la propria tradizione manifatturiera e artistica, e utilizzare l’altra per cogliere le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica per migliorare e ampliare la gamma di prodotti. Ne sono convinti i relatori che venerdì 8 giugno al Castello di Thiene hanno partecipato all’evento di apertura della prima edizione di “Make in Italy Festival” promossa da Cna Vicenza, Comune di Thiene e ItalyPost. Dopo i saluti del sindaco Gianni Casarotto, di Cinzia Fabris, presidente Cna Vicenza e di Carlo Moretti, vice direttore generale di Cassa di risparmio del Veneto (banca Intesa), il direttore de “Il Giornale di Vicenza” Luca Ancetti ha dato il via al dibattito “La manifattura di domani: italiana e digitale” con un’immagine di grande impatto: «Cna Interpreta l’economia come una tavolozza: c’è il bianco del mercato che invecchia, il blu del riuso e il verde dell’efficientamento energetico e dell’ambiente. Il digitale ci entra come strumento per coniugare in maniera corretta i tre colori».
«LE ASSOCIAZIONI SPRONANO GLI IMPRENDITORI». «La digitalizzazione ci offre la possibilità di generare risposte veloci – ha spiegato Alessandro Conte, presidente Cna Veneto – per questo le nostre imprese devono passare da un atteggiamento inerziale a uno innovativo che permetta loro di fare uno scatto in avanti. Tuttavia c’è una fetta di imprenditori che per età o per visione ristretta difficilmente riescono a fare tale scatto: ed è proprio qui che devono subentrare le associazioni imprenditoriali, ad esempio attraverso i progetti di alternanza scuola-lavoro».
«DIGITALE: UN’OPPORTUNITÀ». «Un terzo delle imprese italiane, artigiane e non, hanno colto le opportunità legate alle tecnologie – ha affermato Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli e vicepresidente di Assolombarda – perché hanno capito che il digitale e i processi legati alle tecnologie hanno consentito loro di tenere il passo con una competizione che non è locale ma globale».
«La forza dell’Italia è incrociare le sfide che non possiamo aggirare – ha sottolineato Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola – con la nostra capacità di produrre all’ombra dei campanili le cose belle e innovative che piacciono al mondo. L’importante è non guardare al digitale come a qualcosa di freddo e distante ma come il terzo ingrediente che, assieme alla qualità e al territorio, permette di creare un ottimo prodotto».
LA NUOVA LEGGE REGIONALE IN ARRIVO. Una grande mano a livello normativo verrà data alle imprese artigiane dalla nuova legge-quadro per l’artigianato che sarà votata dal Consiglio regionale dopo l’estate. «Abbiamo costruito la legge quadro, che ha un budget di 20 milioni di euro e fa dell’innovazione e della ricerca il suo punto focale – ha affermato Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico – ascoltando gli artigiani e le associazioni di categoria. Credo infatti che per affrontare le sfide del mercato sia fondamentale leggere e capire ciò che sta accadendo. Ad esempio, se riavvolgiamo il nastro all’inizio della crisi gli analisti e gli economisti dicevano che l’economia veneta, basata su aziende piccole o addirittura micro, non sarebbe stata in grado di fare digitalizzazione, innovazione, ricerca e internazionalizzazione. Bene, nei primi tre mesi del 2018 il Veneto ha registrato 54 mila posti di lavoro in più, dati per la maggior parte nelle piccole e micro imprese, 488 mila imprese attive, 6,8 il tasso disoccupazione, 1,8 il tasso di crescita del Pil. A fare tutto questo sono state le stesse aziende, con la stessa identica dimensione, di 10 anni fa grazie ad una commistione felice tra saper fare e un territorio capace di creare sinergie».
*Il Giornale di Vicenza, 9 giugno 2018