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Catania, Ciulla
La Cala

 17,00

Le storie di Piero e Rosetta, e delle donne e degli uomini che hanno vissuto gli interminabili giorni di prigionia, sono le voci del Mare di mezzo, e ci raccontano l’inganno di credere che il mare possa tenere lontani due mondi bagnati dalle stesse acque.

«Di questo sequestro non si doveva parlare e invece questo libro svela la sua incredibile storia. Le vicende di pescatori disperati, di miliziani spietati, di trame politiche nascoste. Un libro da leggere per capire davvero a che punto siamo» – Roberto Saviano

Gli italiani sono in fila contro una parete come dei condannati a morte. Le braccia appesantite dal sole e dalla paura. Non sono più un gruppo di pescatori sequestrati, ma sei uomini che stanno facendo i conti con la propria anima. La raffica arriva all’improvviso, come un colpo di frusta nell’aria. Un libico ha mitragliato il cielo. Quel rituale sadico viene celebrato ogni volta che li spostano da un carcere a un altro.

Sono le nove di sera del 1° settembre 2020. Un gruppo di pescherecci sta battendo i fondali davanti al golfo della Sirte, trentaquattro miglia a nord di Bengasi: è lì che si trova il gambero rosso, l’oro per cui i mazaresi lottano da cinquant’anni. Quella notte il capitano libico che li ha intercettati farà caccia grossa: alla guida di una ciurma di corsari che sparano all’impazzata, sequestra quattro pescherecci e diciotto pescatori e li porta a Bengasi come prezioso bottino da offrire al generale Khalifa Haftar. Da quel momento e per 108 giorni i pescatori vengono tenuti prigionieri dalle milizie del leader della Libia Cirenaica, vittime di violenze, mortificazioni, minacce, finte esecuzioni. Mentre le autorità italiane rassicurano le famiglie, un drappello di donne dalla tempra formidabile combatte per la loro liberazione: sono cristiane, musulmane, italiane e tunisine, unite da una sola speranza. Tra di loro, la più agguerrita è Rosetta Ingargiola, di settantatré anni. La madre del capitano del Medinea Piero Marrone – picchiato e messo in isolamento dopo aver contestato l’accusa dei libici di essere un trafficante di droga – ha già perso un figlio in mare. Non vuole perderne un altro. Il rapporto tra madre e figlio è il filo rosso che lega tutte le storie di questa vicenda, specchio di un popolo che vive di pesca e che ha sempre più paura di mettere la prua in mare verso l’altra sponda del Mediterraneo. Le storie di Piero e Rosetta, e delle donne e degli uomini che hanno vissuto gli interminabili giorni di prigionia, sono le voci del Mare di mezzo, e ci raccontano l’inganno di credere che il mare possa tenere lontani due mondi bagnati dalle stesse acque.

Esaurito

COD: 9788830109377 Categorie: ,

Descrizione

BOMPIANI | 9788830109377 | NARRATIVA ITALIANA